La domanda ricorrente sulla quantità di carne nell'alimentazione dei nostri amici a quattro zampe richiede un'analisi approfondita, considerando diversi presupposti.
Presupposto 1: Cani e gatti sono animali carnivori e il loro metabolismo si è evoluto per soddisfare i fabbisogni plastici ed energetici attraverso il consumo di carne, rendendola indispensabile nella loro dieta quotidiana.
Presupposto 2: Il gatto è un carnivoro obbligato, mentre il cane ha sviluppato la capacità di soddisfare parte dei fabbisogni energetici (ma non plastici) attraverso i carboidrati.
Presupposto 3: I fabbisogni proteici, e quindi di carne, variano notevolmente nei cani rispetto ai gatti, a seconda dello stato dell'individuo (cuccioli, gravidanza, allattamento, svezzamento, adulti, anziani, razza e taglia, stati patologici, risposta individuale).
Presupposto 4: La tipologia di carne utilizzata influisce sul contenuto di grassi e valore nutrizionale.
Data la complessità dei presupposti, è difficile dare una risposta universale sulla quantità di carne adatta per tutti i cani e gatti. In caso di dubbio, è consigliabile eccedere piuttosto che rischiare un apporto insufficiente, soprattutto considerando il possibile impatto economico.
Tuttavia, una somministrazione errata di carne nel lungo periodo può comportare rischi, principalmente l'insufficiente apporto di proteine o l'eccessivo apporto di grassi, aumentando il rischio di obesità. Specialmente quando si utilizzano mix di carne con elevate percentuali di grassi per motivi di costo, si potrebbero verificare entrambe le problematiche.
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