Come già spiegato in altro post, sia cani che gatti hanno acquisito in misura maggiore i cani e minore i gatti, la capacità di digerire gli amidi cotti.
Nonostante questo restano pur sempre animali carnivori che traggono beneficio da un adeguato, se addirittura elevato, apporto proteico e di grassi. Per cui una certa percentuale di carboidrati nella loro alimentazione non costituisce né un problema né un danno per la salute.
Ma tu sai quante proteine, carboidrati e grassi contiene il mangime che stai utilizzando?
Cominciamo a capire dove trovare queste informazioni e come fare le nostre valutazioni.
Tutti i mangimi, per legge hanno una tabella indicata come “Componenti o costituenti analitici” partiamo da li.
Voce tipo: “COSTITUENTI ANALITICI: proteina grezza 26%, grassi grezzi 15%, fibra grezza 3%, ceneri grezze 7%,” .
Questo è quello che generalmente viene riportato oltre ad altre informazioni che però non servono al nostro fine.
I valori sono sempre espressi in valore percentuale ovvero quanti grammi di (x) ci sono in 100 gr di mangime:
Proteina grezza: rappresenta la percentuale totale delle proteine presenti, indipendentemente dalla fonte da cui derivano.
Grassi grezzi indicano la quantità di grassi totali,
Fibra grezza: il contenuto totale di fibre
Ceneri grezze: sono costituite da tutto quello che, se bruciassimo il mangime ad alta temperatura, residua incombusto ed è costituito prevalentemente da minerali quali ad esempio calcio fosforo, ferro etc...
Non vengono menzionati per cui per calcolarli dobbiamo andare per esclusione.
Vediamo come fare. Poiché i valori sono calcolati in percentuale assumiamo di prendere 100 gr di mangime. 100 sarà il nostro valore di riferimento.
Attenzione: tutti i mangimi contengono una seppur minima quantità di acqua, a volte indicata come umidità, ma che quasi mai è presente in etichetta e che generalmente si attesta sul 9%.
Adesso a questi 100 gr dobbiamo, prendendo come esempio i dati di prima, sottrarre 26 gr (26%) di proteine, 15 gr (15%) di grassi, 2,5 gr (2,5%) di fibre e 7,3 gr (7,3%) di ceneri e 9 gr (9%) di acqua.
otteniamo cosi un valore di: 100-26-15-3-7 -9= 40% ovvero 40 grammi di carboidrati su 100 gr di mangime.
Sono tanti? Sono giusti? Una risposta esatta non esiste e dipende molto dalla filosofia o religione alimentare che si sceglie di adottare.
Dal mio punto di vista se parliamo di un cane il valore percentuale di carboidrati in un mangime non dovrebbe superare il 25/30% ma se parliamo di gatti sarebbe opportuno scegliere un mangime il cui contenuto non superi il 20 %.
Siete proprio sicuri che quanto indicato sulla confezione corrisponda alla realtà?
Cosi come nelle etichette per i prodotti umani, gli ingredienti che compongono il nostro mangime vengono elencati per legge in ordine decrescente, ovvero da quello che è presente in quantità maggiore a quello presente in quantità minore.
Questi inoltre posso essere elencati sia per singolo ingrediente che per classi merceologiche.
Orami è raro trovare aziende che utilizzano le classi merceologiche ma nel caso vi incorreste troverete una cosa del tipo: Composizione Carni e derivati x%, cereali x% , sottoprodotti di origine vegetale x%, oli e grassi x%.
Non tratteremo questa tipologia di etichetta poiché risulta impossibile fare delle valutazioni qualitative sensate.
Come accennato in post precedenti sia il cane che il gatto sono animali carnivori e pertanto dovrebbero fondare la loro alimentazione (al netto di problematiche cliniche specifiche) su una prevalenza proteica di origine animale seguita dai grassi e solo in ultimo dai carboidrati.
Quindi se riportiamo questo su di un’etichetta il primo ingrediente che dovremmo trovare è la carne seguita dai grassi e poi da ingredienti che forniscono carboidrati.
In realtà non è proprio cosi, perché come già accennato ogni alimento, fatta eccezione per gli olii, contiene naturalmente ed in quantità variabili proteine, grassi e carboidrati.
E’ proprio in questo contesto che risulta fondamentale oltre alla lista ingredienti saper leggere la tabella della composizione analitica.
la fonte proteica (carne, pesce, uova etc) e se questa viene indicata come disidratata o fresca.
utilizzo e quantitativo di legumi (piselli, ceci, lenticchie...)
le fonti di carboidrati e se questi vengono indicati in unica voce o spezzettati
A - Carne fresca o disidratata: se ad esempio il primo ingrediente è la carne fresca anche in quantità importanti 50% o più, una volta che l’acqua viene tolta, di carne in percentuale ne resta ben poca e non sarebbe pertanto più il primo ingrediente. Il fatto che venga utilizzata carne fresca non vuol dire automaticamente che il mangime finito contenga principalmente proteine.
B - Legumi: in piccole quantità sono un’ottima integrazione ma spesso vengono utilizzati per aumentare il tasso proteico di un mangime a discapito della carne. Le proteine di legumi hanno un costo più basso rispetto alla carne e non hanno lo stesso valore nutrizionale. Inoltre i legumi contengono anche una notevole quota di carboidrati.
C - Carboidrati: per evitare che i cereali finiscano in prima posizione nella composizione, questi vengono spezzettati in diverse voci cosi da ridurne le percentuali relative.
Ma veniamo alla nostra lista ingredienti. Per semplificazione ho riportato le etichette di tre mangimi differenti di fantasia che analizzeremo insieme per capire meglio di cosa stiamo parlando e sulla base di quanto precedentemente indicato.
Mangime A
Composizione: carne disidratata di oca 17,5% , frumento 15% , anatra fresca , semola di grano, risone 10% , legumi, grasso animale 8% , anatra 4% , ................
Componenti Analitici: proteina grezza 25%, grassi grezzi 14%, fibra grezza 3%, ceneri grezze 6,5%, Carboidrati (calcolati) 43,5%
Osservazioni: primo ingrediente carne disidratata - OK - però abbiamo lo spezzettamento delle voci frumento e semola di grano (che sono la stessa cosa) e pertanto poiché la semola viene indicata prima del risone è probabile che la sua percentuale complessiva sia almeno del 25% e avrebbe dovuto essere stato indicato come primo ingrediente. Se a questo aggiungiamo la presenza anche di riso e legumi raggiungiamo una percentuale di carboidrati di circa il 43%
Mangime B
Composizione: Pollo fresco 60%, ceci 17%, Proteine isolate di legumi 14%, Grasso animale 5%, .........
Componenti analitici: Proteina grezza 26%, Grassi grezzi 16%, Fibra grezza 3%, Ceneri grezze 5,2%, Carboidrati (calcolati) 41,8%
Osservazioni: primo ingrediente carne fresca 60 % Ok. Sarebbe perfetto ma se a questo togliamo almeno un 75-80% di acqua è probabile che i ceci sarebbero il primo ingrediente, Inoltre vengono indicate come terzo ingrediente le proteine di isolate di legumi, che come detto aumentano il tasso proteico. Anche in questo caso raggiungiamo una percentuale di carboidrati superiore al 40%.
Mangime C
Composizione: carne fresca di manzo 23 %, salmone fresco 18 % , patate dolci (disidratate) 17%, pollo disidratato 16 %, , tacchino disidratato 10 %, , grasso di pollame 7 %, carne di oca disidratata 3 %, proteine di pollo idrolizzate 3 %, lenticchie, 1 % uovo (in polvere), 1 %..........
Componenti analitici: Proteina grezza 39%, Grassi grezzi 20%, Fibra grezza 1,5%, Ceneri grezze 7,2%, Carboidrati (calcolati) 24,3%
Osservazioni: in questo caso benché gli ingredienti principali siano indicati come freschi ed i successivi come disidratati e le patate siano il terzo ingrediente, nel complesso, analizzando la composizione analitica, il tasso proteico è molto alto ed ingenerale quasi tutte le proteine sono di origine animale. Inoltre il contenuto di carboidrati risulta molto contenuto.
NB: le tabelle riportate sono tabelle a solo scopo didattico e rappresentano valori medi e non riferibili a specifici prodotti. Ogni coincidenza è puramente casuale.
Una voce dell’etichetta molto controversa e su cui molti basano la scelta dell'acquisto o meno di un mangime piuttosto che di un altro e proprio quello delle ceneri.
Ma cosa sono le ceneri?
Le ceneri rappresentano il contenuto minerale di un mangime o di un qualunque alimento.
Sono dunque un mix di minerali fondamentali per il corretto funzionamento dei processi fisiologici e per il mantenimento dell’apparato muscolo-scheletrico.
Questo mix è composto sia da minerali presenti in maggiori quantità quali ad esempio calcio, fosforo, magnesio, potassio e ferro sia da minerali presenti in misura molto minore quali ad esempio zinco, rame, iodio, manganese..
Ma allora perché questa fobia per le ceneri?
Probabilmente per il nome, che ci riporta alla mente sicuramente qualcosa di poco piacevole.
Da cosa origina questo nome?
Origina dal fatto che per ottenere il contenuto di minerali di un alimento dobbiamo procedere a bruciare ad alta temperatura l’alimento stesso al fine di consentire la completa eliminazione di proteine, carboidrati, fibre, grassi ed acqua.
Pertanto quello che ne risulta è il contenuto di minerali detto appunto “ceneri”. Per assurdo è la stessa identica cosa quando parliamo dell’acqua e valutiamo quello che è il “residuo fisso” ovvero la quantità di minerali contenuti nell’acqua.
Ma allora è possibile valutare un mangime dalla quantità di ceneri?
Raramente è possibile. Questo perché le variabili in gioco sono molte e non necessariamente un mangime con un alto contenuto di ceneri è peggiore di uno che ne ha uno basso.
Come abbiamo visto in precedenza due dei maggiori costituenti delle ceneri sono il calcio ed il fosforo. Questi due elementi devono essere presenti, all’interno di un mangime, in rapporti ben determinati ma in quantità variabili a seconda dell’età e degli apporti calorici assunti.
Questo fa si che, ad esempio, un alimento che oltre ad un elevato contenuto di ceneri contiene anche un elevato contenuto di grassi venga assunto in minori quantità rispetto magari ad un mangime che ha meno ceneri ma anche un minor contenuto di grassi.
Alla fine pertanto lo stesso individuo alimentato con i due mangimi magari assumerà lo stesso quantitativo di minerali.
A cosa prestare attenzione allora?
É inanzitutto fondamentale valutare il contenuto di carboidrati e la quantità e qualità delle proteine. Solo successivamente valutare il contenuto di ceneri.
A titolo puramente indicativo, ma non certo determinante, è normale che:
Maggiore è il contenuto proteico e di grassi, maggiore sarà la quantità di ceneri perché useremo meno mangime.
Minore è la quantità di proteine e grassi minore sarà la quantità di ceneri perché avremo bisogno di quantitativi di mangime maggiore.
Per concludere, non prestiamo troppa attenzione alle ceneri.
Un buon mangime commerciale ha i giusti rapporti e concentrazioni di minerali sulla base della propria formulazione. concentriamoci piuttosto, come detto sulla quantità di carboidrati e sulle fonti proteiche utilizzate.